Da oggi la città di Gorgonzola non sarà solo famosa per il suo formaggio, specialità conosciuta in tutto il mondo, la cittadina di 20.000 abitanti in provincia di Milano entra infatti di diritto nella storia del calcio italiano grazie alla Giana Erminio, società che per la prima volta nella sua storia ha centrato la promozione in Lega Pro. L’evento è di per sé straordinario, ma acquista ancora più valore se pensiamo che dal prossimo anno la terza serie calcistica italiana sarà unica, con la scomparsa della storica Serie C2 che da qualche anno a questa parte aveva preso la denominazione di Seconda Divisione. Così la fino ad oggi sconosciuta società della Martesana si ritrova in paradiso e il prossimo anno potrebbe incontrare squadre come Vicenza e Cremonese, nobili del calcio tricolore.
Ci troviamo di fronte ad una vera e propria favola, figlia del sacrificio e della voglia di stupire. Due anni fa di questi tempi la Giana festeggiava la vittoria del campionato di Promozione, un ritorno in Eccellenza dopo un solo anno di purgatorio. Nessuno immaginava però che i biancoazzurri avrebbero cannibalizzato la serie superiore, stabilendo il record di punti e di vittorie in una stagione, numeri che valsero dodici mesi fa la prima storia promozione in Serie D. Quest’estate i lombardi si sono visti assegnare al Girone A, la notizia è stata accolta con un po’ di disappunto per via delle trasferte che inevitabilmente sarebbero state più lunghe, in città tutti si aspettavano infatti il Girone B, di positivo c’era però l’aver evitato le squadre sarde e quindi era meglio non lamentarsi.
Ad agosto Mister Cesare Albè si è messo a lavoro con i suoi ragazzi, come ha sempre fatto negli ultimi 19 anni, una militanza così lunga che in zona gli è valsa l’appellativo di Ferguson della Martesana. Il presidente Oreste Bamonte gli ha regalato qualche rinforzo, per il resto il gruppo è quello della doppia promozione, un manipolo di ragazzi nati negli anni ’90 o alla fine del decennio precedente. Ragazzi normali, studenti, lavoratori, per questo la Giana Erminio si allena sempre di sera, non fa ritiri e quando va in trasferta si raduna la domenica mattina per raggiungere in pullman la destinazione. Da questo si capisce perché Albé fosse preoccupato dalle trasferte sarde e dell’assegnazione ad un girone popolato da formazioni liguri e piemontesi.
Il campionato inizia con quattro pareggi, non c’è da esaltarsi ma inizia a costruirsi quell’imbattibilità che durerà fino al 27 gennaio, giorno in cui arriva la prima sconfitta, lo stesso giorno in cui perdono per la prima volta le uniche due squadre professionistiche ancora immacolate, la Virtus Entella e il Pro Vercelli. La squadra inizia una corsa sorprendente che la porterà in testa alla classifica, la promozione è ad un passo e ai ragazzi di Gorgonzola iniziano a tremare le gambe. Due pareggi consecutivi contro Derthona e Vallée d’Aoste, poi la sconfitta con la Pro Dronero. In città si teme un risveglio brusco dal sogno. Oggi era attesa la Caronnese, avversario che dimostra subito di essere di valore portandosi sul 2-0. La Giana pareggia con il bomber Recino a fine primo tempo e pareggia subito in apertura di ripresa con Torrisi.
Le tribune del Comunale esplodono, sembra fatta ma a dieci minuti dalla fine c’è il nuovo vantaggio della Caronnese, che ammutolisce tutti. A questo punto serve sapere cosa sta combinando la Borgosesia, la squadra della provincia di Vercelli a pochi minuti dalla fine sta vincendo per 3-2 con il Sestri Levante, resta a tre punti dalla capolista e rimanderebbe la festa. All’85’ arriva però la notizia che tutti sognavano di ricevere, Balestrero realizza il terzo gol per i liguri, pareggia il conto e ricaccia la Borgosesia a cinque lunghezze di distanza dalla Giana. Finisce la partita in Piemonte e finisce anche a Gorgonzola, la festa può esplodere sognando i big match della prossima stagione.
La Giana Erminio, fondata nel lontano 1909, deve il suo nome ad un alpino cittadino di Gorgonzola scomparso tragicamente. Fino ad ora aveva sempre militato con onore nel calcio dilettantistico senza mai riuscire a far parlare di sé. Dietro questo successo c’è la passione di un presidente, il già citato Oreste Bamonte, settantasettenne innamorato della sua città come tutta la sua famiglia. Ma c’è anche Cesare Albè, una vita dedicata al calcio di provincia, senza grilli per la testa che a 63 anni ha ancora voglia di fare la cosa che ama di più: allenare. Ora la sfida diventa complicatissima, il prossimo campionato sarà impegnativo, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello economico. Per l’iscrizione servirà una fidejussione da 600 mila euro, ci sarà da allargare lo stadio, il Comunale può ospitare solo 2000 persone, ma soprattutto si inizierà a fare davvero sul serio con ritiri e trasferte molto impegnative. Ma a questo inizieranno a pensare tra qualche giorno, ora c’è solo la voglia di una città intera di festeggiare i suoi ragazzi e il grande traguardo raggiunto.
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